Sono #COGLIONISTA

Non so se capiti anche a voi, ad ogni modo questa è una di quelle giornate che tra la morte del piccolo Giolele figlio di Viviana Parisi, e la chiusura delle discoteche con annesso pensiero di Linus, del presidente della Sardegna e di Briatore, fatico a stare zitta. 
Ma sto zitta. La mia è una scelta, e presumo che sia la scelta migliore.

In una recente discussione con una persona che stimo moltissimo, condividevamo il fatto che Facebook o i social in generale siano mezzi mediocri per incanalare pensieri importanti e di spessore, danno voce a tanta gente e siccome mi ritengo una ''COGLIONISTA" spesso mi ritrovo tra me e me a fare considerazioni sulla facilità con cui la mente umana venga raggirata, e come in mezzo ad una massa di deficienti, anche menti brillanti non facciano altro che caldeggiare l'ipotesi con più like.



Sì, sono "COGLIONISTA", che è una sorta di antisemitismo verso i coglioni. E' più forte di me. Fate conto io abbia un'asticella, che per me è la funzionalità BASE del cervello, ecco, mi rendo conto che in tantissimi casi sia troppo, assolutamente... troppo alta. 
E scatta immediatamente il ''COGLIONISMO''.

Farei dei ghetti con persone di pari livello, che con moltissima democrazia sarei io stessa a mettere in graduatoria, costretti a vivere tra loro certa che, o la va o la spacca. O facciamo un gruppo di pecore unite che producono lana e latte per interi continenti, altrimenti si ammazzano tra loro e pazienza, sarà selezione naturale.

E no, non c'entra affatto la cultura. Io leggo abbastanza, sono curiosa, ma tante volte se certe cose non mi interessano, ascolto con solo la parte ludica del cervello in cerca di qualcosa che catalizzi la mia attenzione e mi faccia afferrare un concetto noioso. No, non sono secchiona, non più. Non mi importa granchè sfoggiare quello che so davanti agli altri, piuttosto amo particolarmente essere attenta alle emozioni, all'empatia, alla giustizia e alla logica.

Per questo osservo ad esempio quanto fa breccia il maltrattamento di un animale, e quanto poco quello di un essere umano, di qualsiasi colore.

C'è una cattiveria in giro che mi devasta se ci penso. Sì perchè, magari posso dire che mia nonna in casa di cura è stata curata male, ma mai guai a dire il nome della struttura, anche se non lo fai per alcun motivo diverso se non che non capiti ad altri, perchè "Il social non è il posto giusto".
Posso aver subito una ingiustizia lavorativa in un posto dove almeno l'88% sono degli stronzi senza scrupoli che per due euro in più di guadagno calpestano la dignità dell'essere umano o del lavoratore, ma mai guai a dirlo su un social che "non è il posto giusto''.
Posso per esempio anche aver da ridire su una presa di posizione politica di qualcuno che non sia della mia corrente e che fa cose al limite della limitazione della libertà personale facendo passare la cosa come ''mantenimento dell'ordine pubblico'' ma "il social non è lo spazio giusto".

Per cui alla luce di quanto sopra io oggi decido di stare zitta, lo faccio per proteggermi e lo faccio perchè è finita la mia volontà di dire a tutti cosa penso o se ritengo che qualcosa sia una cazzata.
Uso il social per dire cosa penso in generale, e lo faccio in questo modo che può piacere o meno.

Ovviamente chi mi conosce sa i miei pareri e anche se contrari li rispetta come viceversa faccio con quelli altrui però sono qui a considerare una cosa, probabilmente con meno coglioni e più brava gente le cose andrebbero meglio. 

Saper stare con gli altri è una attitudine e non tutti  vi siamo portati. Capita spesso che non si capisca bene fin dove potersi spingere in conversazioni con sconosciuti. Ottimo, fate conto che facebook sia un branco di sconosciuti che vi fa vedere le cose come l'opportunità vuole che si vedano.

Pochi lo utilizzano come filo diretto tra l'emozione ed il comportamento. Pochi sono coerenti e hanno consapevolezza di sè. Però tutti hanno voce con il social. 

Se c'è una cosa che ho sempre amato poco è dover urlare per farmi sentire o parlare senza che la gente ascolti evitando di fare appello a toni, modi o nomi. Mi è sempre interessato il contenuto. 

Quel che penso è importante. Per questo scelgo di tacere.

Ci tenevo però a sottolineare il fatto che tanto spesso persone che hanno molto da dire tacciono non perchè non sappiano sostenere una discussione, un parere, o non sappiano combattere per una loro idea.

Alle volte è solamente la cosa più intelligente da fare considerato il pubblico.

#TAGLIAZUCKINBERGH

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