I Grimbiàloun : un passo dietro la moda

 

Ebbene, lavoro in un piccolo comune e vi assicuro che non esiste posto migliore per incontrare personaggi buffi e strambi.

In effetti, ogni mattina, quasi alla stessa ora, compatibilmente con la stagione e il clima, una signora che so avere 65 anni circa portati non benissimo purtroppo, parte con il suo carretto da spesa in direzione fornaio e supermercato. 

Cammina zoppicando e usa male in generale gli arti. D’estate, veste con i grembiuli a fantasia. Anche mia nonna vestiva con i grembiuli a fantasia, anche mia zia di 80 anni li mette. 

Io credo che i grembiuli a fantasia abbiano segnato un’epoca…un’epoca che senza dubbio non è quella delle attuali sessantacinquenni. Reputo pertanto questa signora non fuori moda, ma vecchia, più vecchia degli anni che ha. Risalente ad un epoca passata, e passata prima della sua attuale età anagrafica.

Comunque, questa estate vedendola passare zoppicando con il suo grembiule a fantasia ho pensato, ma io, me lo metterò mai un grembiule a fantasia? Mi sono rivolta alle mie colleghe e ho fatto la stessa domanda… entrambe mi hanno guardato scuotendo la testa e sorridendo…chi lo sa…?

Mia madre ha circa la stessa età di questa signora eppure non l’ho mai vista con addosso un “Grimbiàloun”.

Quando li vedo al mercato o in giro, mi fanno tenerezza, perché mi ricordano il famoso trio delle sorelle Venturelli.  Le sorelle Venturelli erano mia nonna, la zia Maria e la zia Santina. Ecco…loro erano la generazione del “Grimbiàloun”.

Erano quella generazione di pomodoro fatto in casa, di conserve, di cuginetti a tavola insieme, di ragù, della luna che deve essere giusta se no il pomodoro spuma e si conserva male. Ecco…la generazione dei nostri anziani, così datati da aver passato la guerra, così malleabili da passare dalla radio alla Tv… dal telefono al cellulare, così vintage da aver visto la campagna trasformarsi in case popolari o condomini.


Questa è la stagione dei “Grimbiàloun” , fatta di cose buone fatte in casa, di risparmio e di volersi bene a gesti.


Non arrendersi al disuso dei grembiuli a fantasia potrebbe significare questo per questa signora, una presa di posizione forte verso il cambio generazionale che ci vede tutti più "SMART", più social, più attenti allo schermo di un cellulare che alle parole di una persona.


Sarebbe stato romantico pensarla così. In realtà ci si ribella al conformismo dell’online semplicemente lasciando il cellulare in un angolo, e vestendoci tutti come cacchio ci pare. Alla fine per me è piacevole veder passare questa signora, e quando non passa quasi mi preoccupo le sia capitato qualcosa. Mai mi sognerei di mandarle a casa Miccio, altresì impedirei con tutte le mie forze che mia madre si infilasse uno di quei camici…e, vi do una notizia, mia madre fa le conserve.


Ognuno quindi abita la sua epoca a proprio modo. Quando guardo le foto di 20 anni fa sembravo molto più vecchia di ora. Ora, ho qualche segno di espressione ma vesto sportiva e con scarpe basse rientrando in un range più giovanile della mia età.

In compenso l’altra sera al telefono con mio fratello mi sento fare un complimento…

- Marco dovresti farmi una scheda semplice da seguire che se no divento obesa e non mi piego più.

- Alle adesso vanno le CURVES!

- Grazie! Che carino, però credimi dobbiamo fare qualcosa comunque…

- Certo che devi, Curves è il nome di una palestra fatta apposta per le donne.


Ecco,…in quel preciso istante, la mia anima indossava un Grimbiàloun, ed ignorando la moda Curves in modo costante, mi trascinavo il carretto zoppicando verso il primo fornaio a sfondarmi di carboidrati. 

E qui casca l’asino. Mi adeguo solo a quello che mi interessa. E forse qui dovrei parlare al plurale, me lo direte voi…

Alla palestra Curves per ora non hanno il mio abbonamento…

Anche questo è un modo per essere alla moda, io, sono alla moda con ME STESSA.

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