Io e la mia Rabbia

 


Leggendo il pezzo di Alessia per Dicembre mi sono venute in mente tutte le volte in cui io, e tutte le persone che mi fanno il dono di regalarmi le loro emozioni (ma quanto è bello il mio lavoro…), hanno scelto o preso decisioni importanti in base alle aspettative degli altri o in base a ciò che la società imponeva loro.

Per non parlare di quelle volte in cui valutiamo noi stessi e il nostro comportamento confrontandolo con ciò che gli altri fanno e non in base a ciò che noi desideriamo…

L’ “altro” infatti viene spesso usato come metro del nostro agire delegando all’esterno il potere di definirci e di definire i nostri bisogni e i nostri progetti.

Questo automatismo, di cui spesso non siamo consapevoli, è spesso fonte di confusione e frustrazione e sta alla base di scelte a volte lontane da quello che siamo e da quello che nel profondo desideriamo essere.

Inizio perciò a farmi delle domande…

Come posso spostare l’attenzione dagli altri a me?

Come posso mettere al primo posto me e i miei desideri, senza creare disagio agli altri e senza confondere questo con egoismo o poca considerazione di coloro che mi stanno accanto?

A tal proposito propongo spesso un esercizio di visualizzazione : chiedo alle persone di immaginarsi sopra il palco di un teatro le cui luci illuminano il pubblico e non l’attore, poi chiedo loro di chiudere gli occhi, spegnere le luci sul pubblico e accendere solamente le luci che illuminano il protagonista, cioè NOI..

Spostare la luce su di NOI è infatti il primo importantissimo passo per iniziare ad ascoltarsi e illuminare i propri bisogni e i propri desideri.

Quello che mi è capitato spesso di osservare nel mio lavoro è che le persone, per attivare questo cambiamento devono imparare ad ascoltare la loro rabbia e decidere di usarla per sé stessi in modo assertivo.

La rabbia viene spesso confusa con l’aggressività e demonizzata, per questo si insegna spesso ai bambini a non manifestarla o a non ascoltarla.

La rabbia invece è un’emozione fondamentale, “salva vita”, perché ci permette di individuare situazioni negative per noi in cui spesso veniamo limitati o bloccati, o che non  corrispondono a ciò che siamo e a ciò che desideriamo, di allontanarci da esse per intraprenderne di nuove.

Canalizzare la rabbia in qualcosa di costruttivo è fondamentale per costruire un presente “a nostra immagine e somiglianza” e per buttare le basi di un futuro desiderato e pianificato su bisogni e obiettivi scelti in modo adulto e consapevole.

Perciò se vi sentite spesso arrabbiati e insoddisfatti rispetto a ciò che fate abitualmente iniziate a pensare come la vostra rabbia può essere trasformata in energia per fare i cambiamenti che servono per “ricostruire il vostro presente”

 

Buon ascolto!!!


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